Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for luglio 2008

 

di Frida Roy da Chianciano

Il partito è diviso. Anche chi ha vinto, per ora incassando il successo del documento presentato, ovvero Ferrero – Grassi e le mozioni 3, 4 e 5, non ha comunque un sostegno bulgaro. Il punto è che il settimo congresso di Rifondazione si è strutturato come un derby e, come ogni derby, ha il suo vincitore. Anche se di misura, anche se non in modo netto. Così oggi è toccato ad uno dei protagonisti di questo confronto, Nichi Vendola, mostrarsi alla stampa, dopo averlo fatto davanti alla platea del partito, per ratificare la realtà e prospettare il futuro di chi da maggioranza finisce all’opposizione interna. Una conferenza buia, sofferta, ma in cui non vengono parole come “rinuncia” o simili.

 

Al fianco del governatore della Puglia compaiono Gennaro Migliore, l’ex segretario Franco Giordano e Graziella Mascia. Tradotto: i protagonisti di tanti anni di era bertinottiana. Vendola lo dice chiaramente, i suoi non entreranno nella costituenda segreteria, con tutta probabilità targata Paolo Ferrero. Di conseguenza nel comitato politico nazionale la mozione 2 voterà contro il candidato espresso dalle minoranze unite. Accenti molto critici, quelli usati da Vendola nei confronti dell’accordo che ha ribaltato gli equilibri del partito: “Questa maggioranza è precaria e fondata su un’ambiguità” frutto di “un gioco che consente a quattro mozioni di coalizzarsi contro una maggioranza relativa”. Per sintetizzare la lontananza politica dai vincitori il governatore ricorda come “il documento che ha preso solo 38 voti in più si apre indicando chi è l’avversario: il governo ombra. Il nostro, invece, indica Berlusconi. E’ il segno che c’è uno sbandamento”.

 

Vendola e i suoi intendono ripartire da questa critica per creare una vera e propria area di opposizione interna al partito, che manterrà il nome del documento sconfitto: “Rifondazione per la sinistra“. Il suo obiettivo politico sarà “la ricostruzione di una sinistra che parli al Paese” e “capovolgere una linea partitica che non ha prospettiva e fiato”. Prima iniziativa, prevista per settembre: “Allargare la partecipazione attraverso nuovi tesserati“, cioè realizzare “quello che ci è stato impedito”, ha detto Vendola tornando sulle polemiche relative all’annullamento di 1500 voti a suo favore. Non ha esitato a definirlo “una deriva burocratica e autoritaria”.

 

A Migliore è spettato il compito di specificare come si comporterà la neonata corrente a partire dall’imminente Cpn, dove “questa maggioranza deve esprimere una candidatura anche per verificare se la vittoria sia veramente tale”. E’ una sfida aperta a Ferrero, che “ha giocato a nascondino su questo”. Adesso l’ex ministro dovrà necessariamente uscire allo scoperto e inaugurare, probabilmente in prima persona, la gestione di una segreteria molto composita, espressione di quattro mozioni. I vendoliani non ci saranno.

 

Ma le parole più dure sono arrivate dal segretario uscente, Giordano. La polemica contro Ferrero, tante volte tenuta sotto traccia, ora può divenire aspra: “Se la candidatura alla segreteria fosse la sua, verrebbe meno un principio fondamentale, quello della condivisione collettiva delle responsabilità della sconfitta elettorale”. Perché a guidare il partito sarebbe “un ministro del governo Prodi, il cui lavoro è stato indicato come una delle cause della sconfitta”. Chiusura amara: “Si finisce in un paradosso che scarica sul sottoscritto le responsabilità della sconfitta. Me le prendo tutte, ma non erano solo mie”. Rimarcando la differenza Giordano ha ricordato la scelta di dimettersi e l’impegno “a non rivestire più un ruolo da dirigente nel partito”.

 

Read Full Post »

 

“Chissà se il presidente Berlusconi se ne è reso conto? Il 2009 sarà l’anno del negoziato climatico. Il “nostro” presidente ha partecipato al G8 in Giappone dove è stato approvato un documento che delega l’ONU a gestire e concludere il negoziato entro la fine del 2009, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno del 50% entro il 2050. Il prossimo G8 sarà in Italia, tra un anno: lì si dovranno conoscere obiettivi precisi di riduzione e scadenze temporali. Forse Berlusconi non se ne è accorto! In Giappone ha parlato di 1000 nuove centrali nucleari! Come se l’uranio fosse una risorsa infinita! E non ha commentato che il mondo si aspetta ora dall’Italia che “conduca” il G8 da un impegno generico a percentuali vincolanti, compresi gli USA che finora non hanno ratificato il protocollo ONU, ovvero ancora non riconoscono la cornice legale del negoziato.

Non userei paroloni sul G8, né parlerei di successi, insuccessi, accordi. Il G8 è un club di amici ricchi e potenti, i più ricchi e potenti al mondo, fuori e dentro il sistema ONU. Nulla di più. Qualche volta discutono di cose serie, qualche volta dispensano fondi caritatevoli. Resta un club privato, né legale né democratico. Non a caso, in parallelo si è riunito il G5, ovvero il club degli altri 5 ricchi e potenti (ancora esclusi dai “primi” 8): Cina, India, Brasile, Messico e Sudafrica. Forse non sarebbe male associarli direttamente al prossimo G8 italiano, resterebbe un club, ma sarebbe un poco più rappresentativo. Comunque i 5 hanno criticato le parole sul clima: giustamente chiedono obiettivi più ambiziosi (quelli sollecitati da tutta la comunità scientifica e dall’IPCC Premio Nobel), chiedono che gli USA ratifichino Kyoto senza aspettare il successore di Bush, chiedono che il taglio principale delle emissioni avvenga prima del 2020 prima cioè che tutti i cambiamenti climatici diventino irreversibili.

Non sappiamo cosa ne pensa Berlusconi, la sua ministra per ora si è concentrata nel chiedere una deroga sugli impegni già presi! Anche il forum delle Organizzazioni non governative, sempre in Giappone, ha criticato le generiche parole sul clima e ha fatto una proposta importante. Al centro del prossimo G8 ci siano cose serie: l’acqua diritto umano e bene comune, la crisi alimentare, l’istruzione. Chissà se il “nostro” presidente ha avuto modo di prenderne nota, fra un consulto e l’altro con i propri avvocati su processi e lodi?”

Valerio Calzolaio

Read Full Post »

 

Umberto Eco ha inviato questa lettera a Furio Colombo, Paolo Flores d’Arcais, Pancho Pardi, promotori della manifestazione dell’8 luglio in Piazza Navona.

 

Cari Amici,

mentre esprimo la mia solidarietà per la vostra manifestazione, vorrei che essa servisse a ricordare a tutti due punti che si è sovente tentati di dimenticare:

 

1) Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare.

 

2) Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia.

 

Umberto Eco

Read Full Post »

 

Care concittadine e cari concittadini,

il governo Berlusconi sta facendo approvare una raffica di leggi-canaglia con cui distruggere il giornalismo, il diritto di cronaca e l’architrave della convivenza civile, la legge uguale per tutti.

Questo attacco senza precedenti ai principi della Costituzione impone a ogni democratico il dovere di scendere in piazza subito, prima che il vulnus alle istituzioni repubblicane diventi irreversibile.

Poiché il maggior partito di opposizione ancora non ha ottemperato al mandato degli elettori, tocca a noi cittadini auto-organizzarci. Contro le leggi-canaglia, in difesa del libero giornalismo e della legge eguale per tutti, ci diamo appuntamento a Roma l’8 luglio in piazza Navona alle ore 18, per testimoniare con la nostra opposizione – morale, prima ancora che politica – la nostra fedeltà alla Costituzione repubblicana nata dai valori della Resistenza antifascista.

Vi chiediamo l’impegno a “farvi leader”, a mobilitare fin da oggi, con mail, telefonate, blog, tutti i democratici. La televisione di regime, ormai unificata e asservita, opererà la censura del silenzio.

I mass-media di questa manifestazione siete solo voi.

On Furio Colombo, Sen. Francesco Pardi, Paolo Flores d’Arcais

Read Full Post »